FANTASTICAINTER RIPARTE!!! DOPO QUASI 5 MESI DI ATTESA SIAMO PRONTI PER RIPARTIRE QUESTA VOLTA CON L'INTENZIONE DI NON FERMARCI PIU'.....VI ASPETTIAMO PER IL 29 MAGGIO CON LA FINALE DI COPPA ITALIA CHE SANCIRA' IL NOSTRO RITORNO UFFICIALE (ANCHE SE PRIMA CI SARANNO TANTI ARTICOLI DI AVVICINAMENTO AL MATCH). MA IL DEBUTTO DEL 'NUOVO' BLOG (RIVOLUZIONATO NELLO STILE E NELLA PROGRAMMAZIONE) AVVERRA' IN ESTATE CON UNA GRANDE SORPRESA DI CUI ANCORA NON POSSIAMO ANTICIPARVI NULLA....MA VOI TORNATE A SPARGERE LA VOCE, FANTASTICAINTER E' TORNATA!!!

venerdì 10 settembre 2010

Benitez: "Milan favorito? Lo era anche a Istanbul..."

Evvai!!!! Finalmente dopo tanta attesa è arrivata la prima stoccata ai rivali di Rafa Benitez, che oggi in conferenza stampa pre Udinese per un attimo ha vestito i panni di Josè Mourinho regalando alla platea una battuta degna del miglior Special One. "Milan favorito per lo scudetto? Anche a Istanbul lo era, ma poi..." (la foto è un tributo a questa battuta). Queste le parole del tecnico spagnolo che, dunque, tira fuori gli artigli e ribadisce come sia ancora l' Inter la squadra da battere. E allora vediamo subito tutte le dichiarazioni in cui parla anche di Santon, mercato, la sfida a distanza col Milan di Ibra e Robinho soffermnadosi molto anche sui principali aspetti della partita di domani.



Benitez, è questa la sosta più difficile da superare perchè arriva a inizio stagione, proprio quando sarebbe necessario lavorare tutti insieme mentre il gruppo è più che dimezzato dalle convocazioni delle nazionali?
"Credo non sia facile per tutte le grandi squadre che hanno tanti giocatori convocati dalle nazionali. Non è facile, dopo il Mondiale e con altre due gare disputate adesso, lavorare tutti insieme, ma sappiamo che è così, che abbiamo bisogno di tempo e che, allo stesso tempo, dobbiamo vincere. Dobbiamo lavorare, migliorare qualcosa e dopo vincere".
Come va avanti il progetto-Benitez con un gruppo che non è cambiato con l'inserimento di nuovi giocatori dopo il calciomercato estivo?
"Abbiamo aspettato che arrivassero alcuni giocatori fino alla fine del mercato, poi dopo ho parlato con il presidente Moratti e Branca e sappiamo che cosa abbiamo fatto e che cosa dobbiamo ancora fare. Questo è chiaro e adesso non ha senso parlare di quello che potevamo fare prima, ma dobbiamo parlare di quello che potremo fare in futuro. Quella che abbiamo è una squadra forte, una squadra di qualità, una squadra che deve recuperare la mentalità dello scorso anno e che ha dimostrato di avere ancora nella gara di Supercoppa contro la Roma e nel secondo tempo di quella contro il Bologna. Così sarà una squadra che potrà vincere, non è un problema di qualità".
Quale è la cosa che le è piaciuta di meno in questo periodo trascorso nell'Inter?

"Non mi è piaciuto non avere tutti i giocatori qui per poterci allenare insieme. Mi è piaciuta invece la mentalità della squadra con tanti professionisti che vogliono vincere e hanno carattere. Ripeto, con questa mentalità e questo modo di lavorare, si può vincere".
Avrà bisogno dell'allenamento in programma oggi pomeriggio per capire se potrà convocare o meno Maicon?

"Sì, vedremo come andrà oggi. Santon si sta allenando bene e dopo questa seduta decideremo. Abbiamo due partite consecutive di fronte a noi, sarà importante decidere come gestire quella con l'Udinese prima e quella con il Twente poi".
L'arrivo di Zlatan Ibrahimovic e Robinho al Milan e la campagna acquisti della Juventus potrebbe aver minato la supremazia dell'Inter sul campionato italiano?

"Io ho sentito questa settimana che il Milan è favorito che è la squadra più forte di tutte. Questo mi sta bene perchè anche a Valencia la situazione era questa (ndr.: riferimento a Real e Barca sempre favorite per vincere la Liga) e lo è stata anche ad Istanbul. Il Milan era favorito fino al 45', poi è cambiato qualcosa... ".
Dopo però loro si sono presi la rivincita ad Atene....
"Il Milan è una squadra forte, questo è chiaro. Lo era prima, lo potrà essere ancora di più adesso. Dico, però, che la stagione è lunga, bastano 45' per passare da uno 0-0 a uno 3-0. Noi siamo una squadra alla quale piace la lotta, abbiamo carattere e non abbiamo paura dio nessuno".
Ha parlato con Milito? Sta meglio?
"Ho parlato con lui ieri. Sa che deve migliorare, ma sono molto tranquillo con Diego perchè è un professionista, un giocatore intelligente, che lavora tanto e bene, sia in campo che in allenamento. Per me non è un problema, è solo una questione di tempo e tempo vuol dire che potrà essere domani o martedì, ma sono sicuro che Milito farà bene perchè la sua è una mentalità giusta".
Dopo anni consecutivi di vittorie nerazzurre, quale è il lavoro da fare affinché il gruppo riesca nel mantenere la stessa fame?
"Quando sono distante per lavorare con qualcuno devo usare il telefono, ma quando sono qui parlo con i giocatori e si parla di tutto, ma soprattutto ci si allena con un'idea specifica e con una certa intensità. L'ho detto anche prima: i calciatori sono dei professionisti e io sono contento con loro. Servirà solo del tempo per vedere la squadra al livello che sappiamo di poter raggiungere".
I prossimi movimenti in termini di mercato dell'Inter saranno a gennaio o la prossima estate?
"Il futuro è domani. Dobbiamo pensare alla gara di domani e capire se avremo a disposizione Maicon, Santon e gli altri giocatori non ancora al cento per cento. Poi, ne parleremo, meglio a gennaio che l'anno prossimo".
Ci dobbiamo aspettare delle sorprese nell'Inter che domani affronterà l'Udinese? Potrebbero essere bastate 48 ore di allenamento in gruppo per sperimentare qualcosa di nuovo?
"Nei primi mesi di una nuova gestione non è facile cambiare. Contro la Roma, in Supercoppa italiana, abbiamo fatto ciò che questa squadra più o meno sapeva fare, come abbiamo provato a fare anche con l'Atletico Madrid in Supercoppa europea, ma lì è andata diversamente. Domani credo sarà così: non possiamo cambiare qualcosa senza aver avuto il tempo di esercitarci a fondo in allenamento".
Dopo un pareggio e 15 giorni senza campionato si è discusso tanto del futuro dell'Inter. Tutto questo parlare diverte Benitez?
"Devo essere sincero: non leggo tanto i giornali, ma so più o meno quali sono stati i temi dei quali si è scritto. Si è parlato del Milan come favorito, dell'Inter che aveva perso due punti, ma bisogna aspettare. Dobbiamo lavorare, giocare tante partite e dopo vedremo dove siamo arrivati, ma sempre avendo fiducia in una squadra che ha mentalità, qualità e carattere per essere al top della classifica".
Si era abituati a José Mourinho che sembrava giocasse una partita ogni volta che sedeva in panchina. Benitez sembra avere un atteggiamento più normale....
"Che cosa significa più normale?".
Più contenuto. Le dà fastidio che sia etichettato in questo modo?

"No, perchè è appunto più normale e 'normale' per me significa che è meglio. Io credo che ogni partita sia diversa da un'altra: in qualcuna si è più arrabbiati, in altre si è più tranquilli. Aspetto di vedere la partita, la prova dei miei giocatori e se è necessario urlare un po' lo si farà e non sarà un problema".
Benitez, crede che Santon possa essere un uomo sul quale la sua Inter potrà fare particolare affidamento per la prossima stagione?
"Davide sta lavorando, non è al cento per cento e sente ancora un po' di fastidio. Questa settimana si è allenato molto bene e, poco a poco, starà sempre meglio e tornerà a essere disponibile. Oggi decideremo che cosa fare, ma posso già dire che la sua condizione migliora giorno dopo giorno".
Quando Benitez parla dell'Inter parla di quella squadra che è stata. Non le viene il dubbio che, attualmente, non possa più essere la stessa sulla quale lei conta?

"Abbiamo visto la stessa Inter della scorsa stagione in Supercoppa contro la Roma e nella ripresa di Bologna-Inter. Questa è una squadra che l'anno scorso ha vinto tanto, ma lo ha fatto sempre alla fine del campionato, lavorando tanto nelle ultime settimane della stagione. Quest'anno può essere lo stesso, ma dico che il secondo tempo delle partite che ho appena nominato si è vista un'inter con la mentalità giusta".
Come dobbiamo prendere l'atteggiamento molto signorile, ma anche passivo su una campagna acquisti estiva che non ha portato nessun nuovo giocatore all'Inter?
"Credo che tutti gli allenatori vogliano sempre qualcosa. Il presidente Moratti lo sa, Branca lo sa, abbiamo parlato dopo la chiusura del mercato, ma ora credo sia più intelligente parlare del futuro che di quello che è stato fatto. Per me non ha senso parlarne adesso, io sono cosciente che il presidente Moratti ha fatto uno sforzo economico per tanti anni consecutivi e quest'anno ha cambiato un po' idea. Abbiamo parlato anche ieri, sappiamo quello che dobbiamo fare per il futuro e questo è quello che davvero conta per me".
Quanta voglia ha Benitez di dimostrare che può dare un'impronta a questa squadra che sia almeno pari a quella data da José Mourinho? Quando vedremo l'Inter di Benitez?
"La mia opinione è che non sia uno o l'altro allenatore a vincere, bensì il gruppo. All'Extremadura se io perdevo contro il Barcellona era la squadra a perdere, non io contro Van Gaal. Credo che la squadra sia più importante dell'allenatore. Detto questo, è chiaro che abbiamo bisogno ancora di tempo. Se domani vinciamo qualcuno dirà che siamo pronti, ma non non è vero, non è così perchè in realtà abbiamo ancora bisogno di tempo. La difficoltà è che in questo tempo dobbiamo, allo stesso tempo, vincere e migliorare ogni settimana. Io vedo la squadra, analizzo ciò che si è fatto l'anno scorso e vedo che cosa ancora si può imparare. Il meglio di questo gruppo è che ha mentalità giusta, la capacità di lottare che deve rimanere la stessa. Il resto può essere migliorato tantissimo".
Quale è l'approccio di Benitez con i giocatori rispetto a quello che utilizzava Mourinho?
"Sono due le cose che mi piacciono come nessun'altra durante un allenamento: la prima è insegnare, l'altra è convincere. Penso che la motivazione sia una cosa intrinseca, non estrinseca: io posso fare tanta pressione su un giocatore, ma sarà fatta sempre in un determinato momento che può essere un giorno, una settimana o un mese, ma se io sono convinto di vincere è più facile convincere gli altri, lui è convinto che deve vincere perchè deve farlo per te, per la sua famiglia o per qualsiasi altra cosa, è tutto più facile. Se è necessario parlare tante volte con un giocatore per convincerlo, sarà sempre una cosa limitata nel tempo. Per me è più importante insegnare e continuare a lavorare. Se bisogna urlare lo si fa, ma è meglio che il giocatore abbia un'idea, un metodo di gioco e di lavoro preciso, poi in ogni momento bisogna trovare la motivazione giusta".
Dopo due mesi nell'Inter come si trova Benitez?
"Sono contento qui. Ho lavorato in Spagna e in Inghilterra, ma qui un dirigente può parlare di calcio perchè loro ne capiscono. Nell'ultimo anno al Liverpool non si poteva perché tutti sapevano tutto e niente. Qui dobbiamo fare un lavoro diverso".
Come preparerete le partite della fase a gironi della Champions League visto che nelle ultime due stagioni l'Inter le ha superate con molta fatica?
"Dobbiamo iniziare bene perchè la Champions è una competizione sempre difficile e il nostro è un girone tosto. È un torneo corto, nel senso che si decide in poco tempo, e le prime partite sono molto importanti".
In che reparto vorrebbe rinforzare la squadra nella prossima sessione di calciomercato?
"Oggi è il 10 settembre, abbiamo tempo per parlare di quello di cui avremo bisogno. La squadra è forte, ma si può migliorare. Abbiamo tanti giovani, vedremo, se qualcuno di questi migliorerà in fretta, cambierà la nostra idea".
Il problema di Maicon è quello che si porta dietro dalla partita di Montecarlo?
"Ha avuto un problema durante la gara con l'Atletico Madrid. Parlando con il dottore, abbiamo capito che non è una questione seria, ma quando si sente dolore è sempre difficile. Ora credo vada un po' meglio e oggi sarà importante perché dopo due giorni di fisioterapia si dovrebbe vedere la differenza".
È vero che l'Inter ha fatto un tentativo per avere il giocatore dell'Udinese, Inler?
"Non parlavo prima di questo argomento, non ne parlo adesso e men che meno parlo adesso di un giocatore che domani sarà un nostro avversario. È un buon giocatore, ma preferisco non dire altro".
Quali squadre pensa siano favorite per la Champions? Il Milan sarà favorito anche in questo senso?

"Non è facile dire quali squadre possano far meglio se prima non si vedono in azione sul campo. Con Burdisso e Borriello, la Roma potrebbe essere più forte dell'anno scorso, il Milan è forte, la Juve ha fatto molti acquisti, credo che tutte le squadre saranno forti. Anche il Palermo lo scorso anno ha fatto molto bene in Europa League. Non è facile parlare di una squadra o dell'altra".
Quanto tempo pensa servirà per trasformare quest'Inter in quella che lei ha in mente?

"Non è semplice, dopo due partite con la nazionale. Dopo esserci allenati due o tre settimane tutti insieme penso possa essere più facile capire quello che vogliamo. Il tempo dipende sempre però da come il messaggio arrivi ai giocatori, ma avremo bisogno di almeno tre settimane".
Cosa pensa dello sciopero dei calciatori proclamato oggi dall'AIC?
"È una questione delicata, perchè quando qualcuno vuole sciperare è perchè c'è qualcosa che non va bene. Tuttavia, mi aspetto che si arrivi ad una soluzione prima della data prefissata. Ho fiducia che tutto vada bene".
Che effetto le farebbe allenare Ricardo Kakà?
"Non parlo di un giocatore che gioca in un'altra squadra. È un buon calciatore ma, ripeto, noi abbiamo una squadra forte e abbiamo tempo per lavorare fino a gennaio e vedremo dove saremo arrivati".
Ha visto la partita della nazionale italiana?
"No, ne ho viste altre due. Posso dire, però, che non credo sia molto utile mettere a confronto squadre con due livelli di qualità così diversi tra loro".

Avrà letto degli scandali che hanno toccato alcuni giocatori inglesi. La stampa anglosassone non cambia mai da questo punto di vista?
"Io adesso sono qui e devo capire le vostre domande fate. È importante concentrarmi su questo, seguo sempre un po' il campionato inglese perché ho tanti amici, ma mi concentro su questa esperienza".
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