
Al gol di Bovo che ha praticamente deciso la semifinale Palermo-Milan, molti, forse tutti(me compreso) i tifosi interisti hanno esultato pensando che ormai la Coppa era nostra, o che comunque il Palermo era un avversario molto più abbordabile del Milan. Certo, questo discorso non fa una piega anche se la suggestione di una finale col Milan non ha eguali(così come poteva essere una nuova sconfitta nel derby) e il Palermo,la classica squadra di zeru tituli, avrà un'incredibile voglia di fare l'impresa e sarà seguita da oltre 30.000 tifosi. Insomma, non è la classica 'squadretta', anzi è un avversario da prendere con le pinze e, paradossalmente, più pericoloso del Milan, campione d'Italia. Bene, in questo articolo analizzeremo i siciliani a raggi X soffermandoci sui loro punti di forza e di debolezza, sul loro gioco e sulla probabile formazione, passando per le loro esperienze in Coppa Italia e i precedenti con l'Inter, senza trascurare una riflessione sul loro momento di forma, che, almeno dal punto di vista psicologico, è al 101%.
LA FORMAZIONE
Sirigu, Munoz, Goian, Cassani e Balzaretti; Migliaccio, Acquah e Nocerino; Pastore, Ilic e Hernandez.
Dovrebbero essere questi gli 11 che Delio Rossi manderà in campo domenica sera per cercare di arginare la formazione neroazzurra. Una squadra davvero niente male che fa paura in tutti i reparti. Innanzitutto, con questo 4-3-2-1 il Palermo pare farà un gara d'attesa, magari sfruttando i contropiedi e pensando innanzittutto a non subire, per poi controattaccare. Per quel che riguarda la difesa, i due centrali offrono ampie garanzie, soprattutto sulle palle alte, ma anche qualche defaiances dal punto di vista tecnico, e soprattutto Eto'o potrebbe approfittarne. Cassani e Balzaretti, invece, prediligono la fase avanzata a quella difensiva, e quindi sarà importante giocare sulle fascie per cercare di sorprende l'esperto Sirigu, ormai punto fisso della nazionale. A centrocampo, invece, la diga Migliaccio-Nocerino-Acqua offre sicurezza e garanzia, e anche un pizzico di imprevedibilità. Dunque occhi aperti soprattutto sui tiri da lontano e sugli inserimenti in area. Ma è l'attacco, sicuramente, ad essere il reparto più pericoloso. E' inutile stare qui a disquisire sull'estro di Pastore e di Ilicic, piuttosto Hernandez che non è il classico bomber di area di rigore e dunque, pur non essendo facilmente marcabile, non ha i movimenti da prima punta ed è più portato all'errore sottoporta. Inoltre, da tenere d'occhio è anche la panchina con i possibili cambi che andrebbero a rinforzare la squadra durante il match: l'esperienza di Miccoli e l'imprevedibilità di Pinilla su tutti, senza dimenticare Bacinovi e Kasami. Insomma, occhi aperti!
LA STELLA
Javier Pastore: in pratica il Palermo sintetizzato in un nome e cognome. Certo, questo non a sminuire il resto della rosa che è, come abbiamo ripetuto più volte, altamente competitivo, ,ma è innegabile che l'argentino è davvero quel qualcosa in più capace di far pensare che anche una 'provinciale' può battere i Campioni del Mondo. Javier, non ancora 22enne, è un giocatore molto completo e molto duttile che offre, vista proprio la sua giovane età, ampi margini di miglioramento che potrebbero davvero farlo diventare uno dei migliori di sempre. Mezzala sinistra o trequartista, seconda punta o all'occorrenza anche prima, insomma il reparto d'attacco è tutto per lui che incanta i tifosi con rabone o elastici e altri 'colpi della cosa' come il tiro dalla distanza o, ebbene sì, il colpo di testa. Grande visione di gioco e, a tratti, impressionante velocità con una ricerca continua dell'uno contro uno. Kakà', Zidane o Maradona? Nessuno dei tre, El Flaco preferisce essere ricordato per essere se stesso, unico e solo, e il suo prezzo si aggira già intorno ai 30-40 milioni, insomma bisogna sperare che stasera sia in gironata no.
L'ALLENATORE
Il Palermo non è arrivato in finale per caso, e se tanti meriti vanno dati ai giocatori, sicuramente il protagonista numero uno di questa grande cavalcata rosanero è Delio Rossi, il tanto criticato allenatore emiliano a cui, però Zamparini deve in realtà tanto, tantissimo. Delio, infatti, senza mai fare polemiche e mantenendo sempre un'eccezionale professionalità, ha dapprima lavorato con impegno, poi accettato l'esonero, e infine è ritornato più motivato di prima trascinando i palermitani sino a Roma. Mai una parola fuori posto, Delio il suo valore lo ha dimostrato sul campo riuscendo a dare una grande quadratura a tutte le sue squadre tra le quali il Palermo è quella che ha esaltato di più sfruttando i grandi palleggiatori a disposizione e offrendo un gioco molto spettacolare, a volte troppo. Infatti il credo di Delio si basa su un centrocampo concreto, un attacco veloce e tecnico, e una difesa non proprio ortodossa senza troppa tecnica e dunque più portata a sbagliare(e lo abbiamo visto nell'ultima apparizione col Chievo). Oggi, però, siamo sicuri che questi avrà studiato tutto alla perfezione correggendo molto gli errori difensivi perchè certamente con l'Inter si deve ridurre al minimo il margine di errore. Sarebbe un risultato epico per lui e per il Palermo, di cui vincendo resterebbe nella storia, ma che già il tecnico riminense ha conquistato nel 2009 con la Lazio, proprio a Roma ma contro la Sampdoria. E, poi, visto il suo possibile esonero a fine stagione, ci terrà sicuramente a chiudere in bellezza.
IL MOMENTO
Il Palermo viene sicuramente da un momento psico-fisico eccezionale, o meglio dal punto di vista psicologico non c'è squadra che stia meglio, ma dal punto di vista fisico qualche problemino in realtà c'è. Essì perchè Migliaccio e Acquah hanno appena smaltito un infortunio e, lo abbiamo visto nell'ultima di campionato col Chievo, non sembrano porprio al 100% dal punto di vista fisico. La difesa ha alcuni problemini, e non pochi, e anche gli attaccanti non hanno fatto benissimo. Certo è che queste piccole lacune sicuramente saranno colmate da una eccezionale condizione psicologica, è infatti un momento magico il loro, quasi storico, insomma butteranno il cuore oltre l'ostacolo. Già la finale, e la conseguente conquista del psoto in Europa League, ha portato grande entusiasmo e convinzione, e la incredibile invasione di tifosi allo stadio contribuirà ad accrescere ulteriormente tutto questo. Dunque, trascurando pericoli più strettamente legati al campo, il vero punto forte del Palermo questa sera sarà il morale, la voglia di fare la storia, la voglia di fare l'impresa. Sì, ma certamente noi non sarmeo da meno..
I PRECEDENTI
Nella loro storia Inter e Palermo si sono affrontati 50 volte con 27 vittorie neroazzurre, 18 pareggi e 5 sconfitte. Per l'Inter 101 gol fatti, per il Palermo 45. In Coppa Italia i precedenti sono solo due, un 1-0 a nostro favore e un 2-1, invece, a favore dei siciliani.
STORIA IN COPPA ITALIA
Con quella di quest'anno le partecipazione del Palermo alla Coppa Nazionale sono 55(debutto nel 1935), mentre le finali raggiunte sono due. La prima, del 74, vide i rosanero perdere ai rigori con il Bologna, mentre la seconda li ha visti sconfitti nel 79 ad opera delle juventus. Quest'oggi avranno un'altra chance e se non c'è due senza 3...
PAMARES
Palmares e Palermo sono due parole che non si sposano, infatti i rosanero hanno la bacheca praticamente vuota e ricca solo di qualche rimpianto. Infatti, a parte 4 serie B e una coppa italai di C1, il Palermo vanta solo qualche ottimo piazzamento in Serie A o in Coppa Uefa e le 2 finali perse in Coppa Nazionale, più qualche trofeo giovanile o tornei minori.
PUNTI FORTI
- L'allenatore e le sue motivazioni
- Il momento e il morale
- I tifosi e il loro supporto
- Pastore e le sue giocate
- L'attacco con contropiedi e triangolazioni
PUNTI DEBOLI
-Zamparini e le sue sfuriate(stiamo naturalmente scherzando)
-La pressione e la poca esperienza
-L'inter, il peggior avversario possibile
- La difesa e i suoi svarioni
Dunque, il Palermo si batte così: concetrazione e attenzione al 100%, gabbia su Pastore e Ilicic e pressing a centrocampo, contropiede e aggressività difensiva, concretezza e pochi errori in difesa. LA COPPA SARA' NOSTRA!
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