Adios Josè, grazie di tutto...

E' arrivato all'Inter il 2 Giugno 2008 e praticamente due anni dopo ha lasciato il club neroazzurro per una nuova stimolante avventura in Spagna alla guida del Real Madrid. Naturalmente stiamo parlando di Josè Mourinho indimenticato e indimenticabile allenatore della Grande Inter vincitrice di tutto nella storica annata 2009. Sembrerebbe una frase postuma, delle generazioni future che ricordano il grande Josè Mourinho, e invece è una frase scritta il primo Giugno 2010 da un tifoso interista che già sente la mancanza del 'vate di Setubal'. Infatti lo Special rimarrà per sempre nei nostri cuori, non si può imputare nulla all'uomo che ha riportato la Champions nella Milano interista dopo ben 45 anni e per di più annessa alla sesta Coppa Italia e al 18° scudetto, ovvero tripletta e Inter nella storia. Nessun rancore, solo tanta riconoscenza nei confronti di questo allenatore che ha fatto la storia dell'Inter e che speriamo, sì io lo spero, faccia anche quella del Real Madrid. Un allenatore che ha rivoluzionato il calcio italiano, non tanto sul campo dove comunque non ha portato niente di nuovo, quanto nel rapporto con i giornalisti e soprattutto con squadra e tifosi. Uomo vero in un calcio finto; Ciao Josè, la vera Milano non ti dimenticherà mai; Dio c'è e si chiama Josè; per elencare solo alcuni degli slogan apparsi sui vari striscioni in questi giorni di festa per tutto il mondo neroazzurro che ha cercato con tutte le proprie forze di trattenere lo Special ma nientre da fare, un vero vincente se ne va da vincente (Lippi docet). Non se n'è andato per soldi (Moratti avrebbe fatto un altro sacrificio e l'avrebbe trattenuto), ma davvero perchè aveva bisogno di nuovi stimoli, nuove sfide. Mondiale per Club o Supercoppa Europe non gli interessano più di tanto, la sua missione era portare a Milano la Champions e così è stato, tanti saluti e arrivederci, sperando che sia davvero un arrivederci. Probabilmente è scappato anche dal calcio italiano, un calcio che non l'ha mai capito e che anche lui stesso ha capito essere marcio, impuro, non un vero calcio e allora perchè rimanere??? Verrebbe da dire chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova, ma come detto niente rancori, solo un immenso GRAZIE e un augurio dei migliori successi anche al di fuori di Milano. Bene, dopo questa piccola prefazione cercheremo di ripercorrere i due anni italiani di Mourinho con i trionfi, le frasi celebri e le ostilità con tutto quello che non era INTER, per poi arrivare all'ultima emozionante serata, il 22 Maggio a Madrid, un addio che più dolce non poteva essere. Come detto è arrivato a Milano il 2 Giugno 2008 e si è presentato così "Ma io non sono un pirla" e il pubblico neroazzuro si è innamorato di lui. In mente il 4-3-3 e quindi un calciomercato improntato sulle ali di attacco, ecco che arrivano Mancini e Quaresma, oltre a Muntari ripiego del sogno sfumato Lampard. E intanto si vedono i nuovi metodi in allenamento, molto più lavoro col pallone e molta importanza data al gruppo e alla coesione di squadra. Il 24 Agosto primo impegno ufficile, a Milano arriva la Roma per la Supercoppa Italia. I primi trenta minuti sono davvero da sballo, Inter spettacolare e risultato di 1-0 che poteva essere molto più cospiquo. Poi 1-1 di Taddei e 2-1 di Balo, ma all'ultimo pareggio di Vucinic. Comunque si vince ai rigori e Josè conquista il primo titulo italiano, la terza Supercoppa di Lega con tre club diversi. E intanto il 29 Agosto a Marassi inizia il campionato. E' una gara piuttosto scialba che si chiude sull'1-1, l'Inter non è quella vista con la Roma. Ma dalla giornata successiva si iniziano a immagazzinare punti importanti fino al derby del 28 Settembre perso 1-0. L'Inter comunque ottiene altre importanti vittorie, ad esempio lo 0-4 sulla Roma, e si porta sepre più in cima senza però mai brillare dal punto di vista del gioco. E allora Mou decide di abbandonare il 4-3-3 per il 4-4-2 col rombo di centrocampo e allora sì che si vede un'Inter diversa che vince e convince, l'apoteosi c'è nell' 1-0 alla Juve del 22 Novembre. Alla sosta natalizia siamo primi con 6 punti sulla Juve e 9 sul Milan, Mourinho conquista il titolo d'inverno. E in Champions??? Essì, perchè il vero motivo per cui era stato scelto lui era il fatto di essere un 'cultore della Coppa dalle Grandi Orecchie' vinta col Porto e avvicinata molto col Chelsea. Ma purtroppo, almeno nei gironi, l'Inter di Champions non è molto diversa da quella degli scorsi anni, anzi arrivare secondi in un gruppo formato da Werder, Anortosis e Panatinaikos è un vero flop. Agli ottavi ci saranno i campioni in carica del Manchester United. E intanto inizia il 2009 e l'Inter chiude male il girone di andata con il pareggio col Cagliari e la sconfitta di Bergamo. Ma poi si ritorna a immagazinnar epuntie vittorie e la vetta diventa via via più consolidata, si arriva anche alle semifinali di Coppa Italia, battue in gara unica Genoa e Roma. Ma il 24 Marzo c'è l'appuntamento più importante della stagione, l'andata degli ottavi di fianel di Champions. A San Siro finisce 0-0 ma l'Inter viene surclassata dal punto di vista del gioco. E due settimane dopo all'Old Trafford l'Inter gioca la migliore partita della stagione, e complice anche tanta sfortuna(colpiti 3 pali e una traversa) veniamo eliminati 2-0. Si torna a casa con il ramamrico di una Champions che si poteva giocare meglio, comuqnue per Mourinho ci sarà ancora da lavorare molto. Ma in campioanto l'Inter và a mille e vince il derby pareggiando con la Roma e la Juve. In Coppa Italia, intanto, non basta ilg ol di Ibrahimovic a rimontare il 3-0 dell'andata, Samo in finale. Il 16 Maggio arriva comuqnue il 17° titolo, il peimo italiano di Mourinho che comuqnue al primoa nno italiano conqusita ben due trofei. Ma oltre a queste vittorie, per Mourinho questo è l'anno degli 'zeru tituli', della 'prostituzione intellettuale' del 'non sono l'allenatore migliore del mondo ma non c'è nessuno migliore di me', insomma è l'anno delle conferenze stampa al veleno che lo mettono in conflitto con il mondo esterno facendolo altresì adorare dal mondo neroazzurro che lo prend eocme unv ero e proprio profeta del calcio. Oltre a quelle frasi celebri con cui manda frecciatine anche alla stampa, si ricordano el litigate emdiatiche con Ranieri, Beretta o Lo Monaco in cui Josè si limita solo a rispondere a provocazioni ma viene sempre addditato come genio del male, invidia?Certo...E intanto nell'estate 2009 l'Inter và in tournèè in America mentre a Milano Barnca &co. firmano un mercato perfetto, degno da squadra campione d'europa. Arrivano 5 colpi di lusso, soprattutto il trequartista tanto voluto da Mou su cui si muove tutto il gioco neroazzurro. E infatti in questa stagione si vede anche tanto bel gioco(ad esmepio già nella sconfitta in Supercoppa) con l'apoteosi risultato-gioco raggiunta il 29 Agosto nel derby col Milan. E mentre in campionato le cose continuano ad andare bene, in Champions, nel girone più difficile di tutti, c'è un avvio molto stentato con 3 pareggi in tre partite. Ma poi, soprattutto grazie alla vittoria di Kiev arriva la qualificazione come secondi dietro al Barça, ma agli mottavi contor il Chelsea ci vorrà un'Inter diversa. A fine 2009 siamo gà Campioni d'Inverno. Una cosa è certa, Mourinho quest'anno ha creato davvero un gruppo, complice anche l'assenza di Ibrahimovic attorno al quale prima giostrava tutto il nostro pseudo gioco, e adesso è rporpio al froza, la coesione degli 11 in campo la vera forza della squadra. A Gennaio l'acquisto di Mariga e Pandev, per sopperire all'assenza di Eto'o per la Coppa d'Africa, puntellano una squadra già molto competitiva. E il 24 Gennaio nel derby col Milan si tocca l'apice del rapporto Mou-tifosi, un derby stradominato che pare consegnare lo scudetto all'Inter in cui Mourinho aizza la folla esultante diventando i s imbolo dell'intersimo che tocca livelli storici. Come detto uno scudetto che sembra davvero già conquistato proprio nella aprtita più improtante in cui ancora una volta si vede la mano di Mou. Una squadra che non molla mai, anche in 9 contro 11, e anche sotto di un gol(lo dimostrano le vittorie con Dinamo Kiev o Siena) che lotta fino all'ultimo minuto e che, soprattutto, ha trovato uan solidità difensiva invidiabile. Ma come detto messo erratamente da parte il campionato adesso l'obiettivo primario diventa la Champions. Un segnale si ha già il 24 febbraio quando a San Siro l'Inter si impone 2-1 sul Chelsea ma il bello deve ancora venire. Infatti la gara che cambia totalmente la stagione divinizzando Mourinho è il ritorno di Stanford Bridge del 16 Maggio. Un'Inter forte del 2-1 dell'andata sim presenta a Londra con un modulo spregiudicato, il 4-2-3-1 che spiazza gli inglesi surclassati in ogni zona del campo, l'Inter tironfa e vola ai quarti. Adesso c'è una certezza, la squadra ha acquisito tanta consapevolezza dei propri mezzi ed ha finalmente una mentalità vincente anche in Europa, naturalmente tuto questo èè merito del Vate di Setubal. Nei quarti superato il Cska e appordo alle semifinali anche in Coppa Italia. Ma intanto in campionato viviamo un periodo nero con una sola vittoria, uan sconfitta e 5 pareggi in 7 partite consecutive e scudetto rimesso in discussione dopo la sconfitta con la Roam del 28 Marzo, giallorossi a -1. La partita clou è lo 0-0 interno con la Sampdoria, 3 espulsi totali e il famoso gesto delle 'manette' come sempre mal interpretao e Mou suqalificato per 3 giornate. Dunque periodo di 'mini crisi' anche perchè privati del suo carisma in panchina durante il match, Inter ins ilenzio stampa e Josè che sceglierà di non parlare mai più incofnerenza stampa, almeno in Campionato. Poi l'apoteosi col Barcellona, da urlo il 3-1 di San Siro e strenuante ma da estasi la partita del Bernabeu, e la dicotomia con la Roma che si concldue solo all'ultima giornata a Siena. Qui Mou conqusita il sesto tiolo della carriera(il primo all'ultima giornata), il secodno consecutivo in Italia, e si commuove visibilmente lasciando presagire un futuro lontano da Milano. E intanto il 5 Maggio veniva vinta a Roma la Coppa Italia, unico titulo che mancava a Josè. E poi il trionfo del 22 Maggio e Mourinho che diventa il sesto alelnatore a centrare la tripleta, il primo in Italia. Missione compiuta, la Champions torna all'Inter dopo ben 45 anni, il dio Josè ha adempiuto al suo compito ed è pronto a una nuova sfida. Questo, inoltre, è stato l'anno del conflitto con Mario Balotelli gestito abilmente da Mourinho che lo fa crescere mostrandogli carota e bastone facendolo eprdonare anche dal pubblico dopo i gestacci del lancio della maglia e delle dichiarazioni pro Milan. Insomma, le migliaia di lettere dei tifosi e le tante dimostrazioni d'affetto di società e giocatori non sono bastate per trattenerlo, ora non possiamo che augurargli il meglio con il suo nuovo club tributandogli un ultimo sincero enorme GRAZIE...
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